Gli Shakers

Venerdì 2 Dicembre – il rock’n’roll de Gli Shakers!

Cinque personaggi dal look decisamente retrò. Un immaginario fatto di
jukebox, Lambrette scoppiettanti, locali fumosi in cui la gente balla e suda al
ritmo frenetico del rock’n’roll.
Gli Shakers quando salgono sul palco riportano in vita tutto questo e lo
ringiovaniscono, lo rinfrescano e lo riattualizzano. Suonano Chuck Berry, i
RollingStones, i Beatles, i kinks tutto d’un fiato e lo mischiano a canzoni di
autori della musica italiana di quell’epoca, come Buscaglione o Celentano.
A questo repertorio si aggiungono successi pop più recenti, eseguiti nello stile
“Shakers” che mischia rock’n’roll , beat, garage e surf.
Gli Shakers dal 2008 si esibiscono nei live club italiani e in Svizzera: tra i loro
live l’apertura a musicisti del calibro di Matthew Lee o di Hormonauts, le
serate con la più famosa artista di Burlesque italiana, Eve la Plume, un
‘apparizione televisiva su Milano+/Telecity e perfino un concerto in carcere.
A marzo 2013 è uscito “Il futuro è già passato”, il loro primo mini EP
composto da tre brani originali. A settembre dello stesso anno ha fatto
seguito il videoclip del singolo La Scommessa diretto da Ivan Vania.

Gli Shakers debuttano sulla lunga distanza con “Tu cosa fai, non balli?”, che segue il
minialbum “Il futuro è già passato” e il recente singolo “Zombie Boyfriend”
10 canzoni che si traducono in un mix di pop, beat, con una spruzzata di rhythm’n’blues.
Gli Shakers, arrivano da Varese, sono leggeri e spensierati, potreste vederli in una
versione italiana di un toga party alla Animal House, la festa è il loro habitat, e l’ironia la fa
da padrone, soprattutto in pezzi come “Zombie Boyfriend” o nella rivisitazione di “Lamette”,
storica hit della Rettore.
Quello che accomuna molti dei pezzi è l’immaginario cinematografico: “Come Bonnie &
Clyde” richiama i road movie americani; “Solo chi ama sopravvive” è ispirato a “Only lovers
left alive” di Jarmusch, “Quanta splendida follia”, “Un posto che non c’è” e “Solo chi ama
sopravvive” sono piene di immagini noir e citazioni. Altri pezzi parlano di disagio
adolescenziale (“Gira ancora”) o generazionale (“Chi credete che siamo”), pur
mantenendo un velo di humor, come “Me ne vado a Kathmandu” dove il desiderio di fuga
viene comunque affrontato in chiave ironica.
Un disco da ascoltare tutto d’un fiato, dove troverete anche una piccola chicca, un tributo
ai Nirvana in Filicudi Surf, adattamento di “All apologies”.
TRACK LIST:
1. Zombie Boyfriend
2. Chi credete che siamo?
3. Me ne vado a Kathmandu
4. Come Bonnie & Clyde
5. Gira Ancora
6. Filicudi Surf
7. Solo chi ama sopravvive
8. Lamette (D. Rettore)
9. Quanta splendida follia
10. Un posto che non c’è
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